Un progetto, quello di riportare gli Estra Guelfi Firenze a disputare il campionato U19 dopo anni di assenza ed una selezione imbottita di rookies. La sfida che la dirigenza viola aveva affidato a Coach Daniele Cusi qualche mese fa sembrava tutt’altro che semplice, ma l’ex linea d’attacco viola ha stupito tutti e, dopo un paio di tonfi pesanti contro Ducks Lazio e Panthers Parma, ha saputo guidare i suoi a due vittorie contro la Legio XIII Roma prima di ben figurare contro le corazzate ducali e laziali nelle gare di chiusura del girone di ritorno. Alla fine il bilancio della “pionieristica” stagione U19 dei gigliati parla di 2 vittorie e 4 sconfitte con un terzo posto finale nel “Pool A” che lascia ben sperare per il prosieguo del progetto nei prossimi anni. Queste le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Daniele Cusi al termine della stagione regolare:

Come giudichi questo anno di rientro dei Guelfi nella categoria U19?

“Un ottimo anno! Abbiamo creato la base per il futuro dei Guelfi! Questo gruppo di ragazzi, amici e fratelli riuniti sotto la bandiera gigliata è pronto a rinforzare le linee del team Senior. Abbiamo trovato avversari difficili, ma siamo cresciuti tanto e questo grazie anche alla bravura degli avversari stessi.”.

Pensi che i campionati di flag al via in primavera potranno giovare ai tuoi ragazzi?

“A qualcuno sicuramente sì, per altri invece il percorso di crescita più giusto prevede l’affrontare un campionato tackle Senior per poter definitivamente sbocciare”.

Cosa ti ha colpito di più di questo nuovo gruppo?

“Sono rimasto impressionato dalla velocità di crescita e di apprendimento. Molti ragazzi nuovi, in sole 6 partite, sono diventati da novizi a pilastri della squadra. Chi veniva dal campionato U16 già dopo 2 partite aveva capito la differenza tra football a 7 e football a 9. Questi ragazzi hanno un futuro”.

La difesa è cresciuta tanto durante la regular season, meno miglioramenti invece per l’attacco. Secondo te come mai?

“L’attacco è una “macchina” che ha bisogno di tante ripetizioni, che ha bisogno di muoversi come un corpo. L’attacco non è un gioco d’istinto, ci vuole tecnica, timing e studio. Questo fa si che necessiti di più tempo per la crescita e per migliorarsi, un buon attacco è un attacco che lavora insieme per anni. La difesa è fatta di istinti ed atletismo e quindi il feeling si crea in minor tempo”.

Che obiettivi ti sei dato per il 2019 in chiave football americano?

Vorrei ricominciare a giocare, mi manca l’indossare shoulder e casco. In attesa del prossimo campionato U19, sempre che la dirigenza gigliata sia interessata a riconfermarmi, vorrei davvero tornare nell’olimpo del football giocato”.